Storia e chimica del Diamante
Un minerale può essere definito pietra preziosa, solo se possiede alcune ben determinate caratteristiche : deve essere trasparente , sufficientemente duro e raro. Poiché il diamante soddisfa appieno tutte queste richieste, è da sempre considerato il re delle gemme.I miti e le leggende provenienti dall’antica Grecia, affermano che i diamanti sono delle “schegge di stelle cadute dal cielo sulla terra”. Secondo la tradizione popolare sono invece le “ lacrime degli Dei cadute sulla terra”. Per rendere l’idea della notevole durezza del diamante, i Greci lo chiamavano “Adaµas” (adamas), l’invincibile, e la parola “diamante” dei nostri giorni, deriva proprio da questo termine. Da un punto di vista chimico, il diamante ha una composizione simile alla grafite : entrambi infatti sono composti da atomi di carbonio puro che cristallizzano in una forma tetraedrica. Ma all’interno del diamante , gli atomi sono disposti in posizione ravvicinata e i legami tra essi sono particolarmente forti, conferendo alla pietra la sua particolare durezza ( che è di 10 sulla scala Mohs); esso infatti è la sostanza più dura sulla terra e può scalfire tutti gli altri minerali ma può essere scalfito solo da un altro diamante. Esistono molte teorie relative al corretto processo di cristallizzazione del diamante, che si basano sulle prove di laboratorio effettuate per sintetizzare queste pietre. Tra queste la più accreditata è la seguente: il diamante si forma all’interno di una massa fusa, più precisamente il magma liquido che si sta raffreddando; la temperatura necessaria ad innescare il processo di formazione è di circa 1.300°C , con un pressione di circa 50 Kbar. Le condizioni ambientali necessarie, si trovano solamente a 130/200 Km di profondità , sotto la superficie terrestre, nelle zone dove è presente dell’attività vulcanica. I diamanti hanno avuto origine in condizioni di pressione e calore elevatissimi a migliaia di chilometri sotto il livello del mare; furono portati in superficie circa settanta milioni di anni fa in seguito a un’eruzione vulcanica. Pare che i diamanti siano stati scoperti circa 3.000 anni fa in India, ed è in quel periodo che la gente iniziò a scoprire la magia di questo regalo della terra. I diamanti giunsero poi nell’antica Roma dall’India e qui vi sono chiari riferimenti circa il loro utilizzo come strumenti d’incisione. Fino al XVIII secolo, i diamanti provenivano esclusivamente dall’India, solo nel 1.725 in Brasile furono trovati i primi diamanti, provenienti dal Sud America. Il primo ritrovamento in Sudafrica avvenne nel 1867, nei pressi delle sorgenti del fiume Orange, e fino al 1871 vennero sfruttati unicamente i giacimenti di tipo alluvionale. In seguito si scoprì l'esistenza dei camini diamantiferi, dei quali il più noto è la miniera di Kimberley che ha dato il nome alla roccia madre del diamante, la kimberlite. Il Sud Africa divenne quindi, il principale centro mondiale per la produzione di questa preziosissima gemma. Attualmente le principali nazioni produttrici di diamanti sono: l’Australia, lo Zaire, il Botswuana, il Sud Africa, la Russia, l’Angolia e il Canada.La quantità di diamanti estratta è sempre esigua e richiede ingenti investimenti: calcolando che per estrarre un carato di diamante è scavata circa 1 tonnellata di roccia e sabbia. Il costo è pertanto giustificato dagli enormi sforzi compiuti in questa fase.
[]